martedì 19 marzo 2024
17.03.2015 - Donatella Lauria

Sondaggio nazionale, Imperia è la città meno vivibile della Liguria

Secondo un sondaggio nazionale di vivibilità le città liguri perdono terreno. Il Ponente trema

Da un recente sondaggio riportato da “Il Sole 24 Ore”, si parla delle città e delle zone più o meno vivibili in Italia. Qui i dati per la Liguria sono tragici. Infatti stando alla graduatoria, il Ponente ligure sprofonda: la città di Imperia, ad esempio, scivola dal 37esimo posto sino al 69esimo e guadagna il titolo di città più invivibile della Liguria. Anche Savona scende nella classifica delle città più vivibili e passa dal 32esimo posto al 55esimo. Gli altri capoluoghi di Provincia non sono da meno.

E per fortuna che non è calcolata San Remo, il cui degrado in alcune situazioni di livello è palpabile. Spicca senza dubbio il risultato negativo di Imperia segno di una stretta ai parametri dell'importante quotidiano.

In senso generale non si tiene forse conto di un importante dato che a molti sfugge ovvero il clima, che appare non avere quasi valore nella classifica. Imperia peraltro, come San Remo, offrono le loro dolcezze atmosferiche e sono desiderate nelle città del Nord come ambito di vacanza, anche solo “mordi e fuggi”. Certamente i parametri pesanti sono altri.

I servizi ai cittadini sono limitati, è vero, in tutti i campi. Il traffico, che già paralizza San Remo, sta diventando importante anche ad Imperia. Segno di una gestione difficoltosa del problema.

 E se a San Remo la via di attraversamento veloce progredisce in questi giorni, Imperia ce l'ha ancora in progetto, il passaggio verso Diano Marina è sempre un toboga e soprattutto si avverte la mancanza di parcheggi pubblici di cornice, vicini al centro, quasi ad obbligare il cittadino a posteggiare poi in centro per lasciare il suo obolo alle casse comunali.

Il verde pubblico teoricamente con il parco urbano dovrebbe essere aumentato ad Imperia e non diminuito. Un fattore importante non si sa quanto ben valutato. Vero è che si tratta di un verde pubblico non ancora qualificato da alberature di alto profilo, ma è pur sempre uno spazio di sfogo cittadino. E altri due parchi storici sono stati ripristinati. A San Remo, poi, il verde pubblico è ben presente in alcune aree, pur mancando all'appello il restauro del Parco Marsaglia. E davvero si può fare in mezz'ora il giro dei cinque continenti, come asseriva Calvino, date le specie esotiche presenti nei giardini.

Indubbiamente le note dolenti arrivano dalla riduzione del reddito, con tanti depositi bancari, sì, ma su posizioni di rendita, non investiti. La crisi è pesante soprattutto a livello di commercio al dettaglio e blocca sicuramente uno dei motori del contesto locale. La contrazione è forte anche per chi disponde dell'enorme bacino d'utenza francese. Perché non si deve dimenticare che in Provincia siamo 220.000 abitanti e il dipartimento delle Alpi Marittime supera il milione.

 Note dolenti per la Sanità invece, spesso eroicamente difesa da pochi addetti in ridotte strutture, tanto che è inevitabile quasi sempre il passaggio a ospedali più attrezzati in caso di infortuni e malattie gravi. Pur dispondendo di buoni reparti, qui la situazione è pesante, con ospedali antiquati anche per posizione: bella, da un lato, con vista mare magari, ma difficilmente raggiungibili da tante persone anziane, considerando l'isolamento delle strutture e le corse disponibili dei bus, tanto che il ricorso al costoso taxi è spesso necessario.

E con tutto questo ecco le realtà negative che vengono a galle: bisognerà lavorare molto per ovviare a queste situazioni e riguadagnare posizioni. Il dibattito è aperto, sperando che non vi sia prevenzione di fronte alle città della Liguria occidentale.


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